Le qualità del Manager ideale
Nel corso della mia carriera professionale ho incontrato molti Manager. Ho sempre cercato di capire le caratteristiche e le qualità comuni ai Manager che ritenevo più bravi, al fine di impararle e applicarle nel mio contesto professionale.
In realtà ho capito, grazie all’esperienza e al mio percorso da Coach professionista, che la modalità di apprendimento “copia-incolla” di comportamenti e azioni altrui, spesso non porta ai risultati desiderati. Certamente avere degli esempi può essere utile, ma dovrebbero servire, secondo me, solo per trarne ispirazione per le proprie possibilità di azione.
Considerarli come una materia grezza o un semi lavorata, da utilizzare per creare il nostro prodotto finito.
Ho compreso che per acquisire le qualità di un Manager ideale, bisogna lavorare principalmente su se stessi.
Per capire quali siano i nostri talenti e rinforzarli. Per saper utilizzare le nostre risorse disponibili e trovare quelle che ci sono indispensabili.
Per scoprire nuove modalità di pensiero e di azione veramente efficaci per noi.
Sostanzialmente cambiare.
Sono convinto che il Coaching sia davvero uno degli strumenti più utili a questo scopo.
Ma quali sono le qualità del Manager ideale?
Mi sono imbattuto in un articolo del Corriere della Sera che identifica le più importanti secondo loro. Vediamo come il Coaching può essere utile per farle proprie.
Consapevolezza di te stesso
La “Capacità di guardarsi dentro con onestà” precede la “Vision”. «Prima di sapere dove vuoi andare, dove vuoi condurre il tuo team, la tua azienda (puoi chiamarlo vision, leadership o strategia), devi aver bene chiaro in mente chi sei. Perché se non conosci bene te stesso non puoi gestire gli altri», sottolinea Peter Tufano, rettore della Saïd, la business school della Oxford university.
Che persona sei? Quale persona vorresti essere? Quali sono le cose davvero importanti per te nella vita e nel tuo contesto lavorativo?
Quanto di te stesso porti nel tuo ruolo di Manager?
Quali benefici potresti ottenere se tu sapessi utilizzare pienamente i tuoi talenti migliori?
Un percorso di Coaching ti consente di osservare te stesso da nuove prospettive, di identificare gli elementi che ti possono limitare, di avere una visione obiettiva del “qui e ora” e di chiarire i veri importanti obiettivi.
Visione sistemica
Ma è fondamentale anche “Capire il contesto”, perché senza conoscere il business environment (come lo chiamano gli anglofoni) e le regole del gioco ovviamente non si può arrivare da nessuna parte. Il tutto in un mondo economico sempre più volatile e complesso: «Per prendere decisioni oggi bisogna essere più analitici, saper dialogare con data scientist e discutere con chi si occupa di digital marketing», rimarca Bernard Garrette, direttore dei master in business administration dell’Hec Parigi.
Il Coaching che proponiamo ti permette di avere una visione più ampia dei contesti e di analizzare strategicamente le situazioni e le dinamiche relative.
Autorevolezza
Quindi serve (almeno) un “Orientamento digitale”. E non sono meno importanti la “Comunicazione” (per tenere unita la squadra e portarla con sé) e, in un mondo globale, la “Capacità di influenzare gli altri in un contesto multinazionale”. «Con persone di background diversi l’auto-autorità non funziona, devi crearti la tua legittimazione», avverte Garrette.
Leadership, comunicazione efficace, team building, capacità di delegare sono tutte abilità che puoi allenare in un percorso di Coaching!
Apprendimento
Altra dote del bravo manager è l’“Umiltà”, la consapevolezza che non si è perfetti, che si può sbagliare. E, forse ancor di più, il “Saper rialzarsi e andare avanti”. «Nella Silicon Valley lo chiamano Failing forward: è inevitabile che prima o poi le cose ti vadano male, quindi devi essere preparato a ricominciare da quel punto», spiega Tufano.
Nel Coaching gli errori, i fallimenti o gli insuccessi vengono considerati come esperienza da cui imparare qualcosa di nuovo, utile al raggiungimento dei risultati che vuoi ottenere.
Valori sani
Ma, soprattutto, dopo la crisi finanziaria, hanno un posto nella top ten anche “Etica e responsabilità sociale”. E, ultimo ma non ultimo, un sano senso dell’umorismo.
I tuoi valori sono il motore e la benzina che permettono di muoverti verso i traguardi che vuoi raggiungere.
Cosa accadrebbe alla tua auto se il motore non fosse in ordine e la benzina fosse annacquata?
Esplora il significato del termine: E rispetto a 20-30 anni fa? Qualcosa è cambiato. A cominciare dal fatto che autorità e legittimità del “capo” erano date un po’ più per scontate. Ma è soprattutto una questione di pesi. Per esempio si studiavano più i grandi leader piuttosto che riflettere su se stessi e c’era meno enfasi sulla sensibilità culturale. Non solo: la nozione di vision aveva un accento diverso: «Oggi i manager devono essere più flessibili, soprattutto nei mercati internazionali, essere pronti ad aggiustare la traiettoria o cambiare direzione », sottolinea Tufano. Persino innovare, in questo mondo rapido, sta prendendo un altro significato: «Basti pensare che le innovazioni degli ultimi 10 anni potrebbero essere paragonate per magnitudo e numero a quelle dei 20 precedenti», riflette Garrette. Vai al post originale
Che la tua mansione sia IT Manager, oppure Marketing Manager o qualsiasi altra, credo sia ragionevole affermare che le caratteristiche descritte siano imprescindibili per essere un Manager ideale.
Le sfide cambiano, i contesti cambiano e le aziende, quindi le persone che le gestiscono, devono necessariamente avere pilastri solidi su cui costruire il proprio business, flessibile e vincente.
Il Coaching può essere davvero il supporto giusto per te.