Se ti è già capitato, sai bene che avere nel tuo team un collaboratore arrogante complica le cose. Infatti, potrebbe anche essere il migliore esperto nel suo campo, ma il suo atteggiamento crea malumori nel gruppo e rende difficile a te portare avanti i tuoi progetti. Il risultato? Per prima cosa, basse performance generali e obiettivi mancati. Ma poi c’è anche il rischio che qualche valido collaboratore decida di andarsene per trovare un contesto di lavoro più sereno.
RICONOSCERE IL COLLABORATORE ARROGANTE
Innanzi tutto, cerchiamo di definire chi sia il collaboratore arrogante.
Di solito lo riconosci perché:
- non accetta le critiche,
- non segue le istruzioni,
- a volte il lavoro che ti presenta ha poco a che fare con quello che gli avevi chiesto perché – secondo lui – la sua idea è migliore,
- alle riunioni parla sopra gli altri e cerca di prendere il controllo,
- non ascolta,
- disprezza i punti di vista diversi dal suo,
- ha poca pazienza,
- ha la puzza sotto il naso,
- è scortese e brusco, soprattutto con chi è meno esperto di lui,
- hai già ricevuto numerose lamentele da parte di altri membri del team sul suo comportamento.
L’arrogante si comporta come se fosse superiore agli altri. Sembra avere un’enorme fiducia in sé e nelle sue capacità. Eppure, paradossalmente, ciò potrebbe essere solo una copertura.
Russell E. Johnson, professore associato di management presso l’Eli Broad College of Business della Michigan State University, spiega che l’arroganza potrebbe mascherare:
– una scarsa fiducia in sé,
– la mancanza di alcune abilità sociali,
– paure legate alla sfera professionale (come la sindrome dell’impostore),
– preoccupazioni extra-lavorative.
DISTINGUERE ARROGANZA E SICUREZZA IN SÈ
La principale differenza tra arroganza e sicurezza in sé è che la prima ha sempre un’influenza negativa. Una persona arrogante crea malumore tra chi gli sta attorno. Una persona sicura di sé, invece, ha sempre un’influenza positiva: diventa un punto di riferimento, sa intrattenere buoni rapporti e crea serenità.
Chi è sicuro di sé accetta le critiche e ne fa tesoro. Non vive gli errori come tragedie. Sa lavorare sotto pressione o in un ambiente competitivo.
Al contrario, chi è solo arrogante non sa mettersi in discussione, non sa affrontare i fallimenti e l’unico modo che conosce per gestire la competizione è eliminando l’altro.
Un’altra caratteristica dell’arrogante è che, spesso, è inconsapevole del suo comportamento poco funzionale e dell’effetto che ha sugli altri.
EFFETTI DELL’ARROGANZA SU UN TEAM DI LAVORO
E, allora, parliamo proprio degli effetti che la presenza di un collaboratore arrogante può avere sul tuo team.
- Il morale di tutti peggiora
Gli atteggiamenti dell’arrogante creano un clima di tensione e di scontento. - La comunicazione generale peggiora
Gli altri membri del team potrebbero escludere il collega arrogante da riunioni e discussioni, tagliandolo fuori da informazioni che, invece, sarebbe bene conoscesse. - Le interazione fra i membri diventano difficili
Ovviamente la stessa esclusione può avvenire anche in situazioni di svago, come la pausa caffè. Poi, potrebbero esserci discussioni o, addirittura, veri e propri conflitti. - Il processo decisionale si corrode
Se la persona arrogante viene lasciata fuori dalle comunicazioni, il processo decisionale manca di completezza. Invece, quando è la stessa a opporsi con forza a una proposta, l’intero processo viene bloccato. - La tua leadership viene messa in dubbio
Quando un membro del team contesta le tue decisioni o le tue istruzioni, la tua autorità viene messa in discussione. Questo può avere effetti anche sull’opinione che gli altri membri hanno di te, soprattutto se non sai gestire la situazione.
- Le performance della squadra peggiorano
Questa è una conseguenza di quanto detto finora. Del resto, è difficile che le persone lavorino bene in una situazione simile a quella che sto descrivendo. - La reputazione della squadra peggiora
Considerati tutti questi elementi, la tua squadra potrebbe apparire problematica agli occhi degli altri uffici o della direzione, perdendo credibilità e affidabilità. - Diventa difficile gestire bene i clienti
Le persone infelici o demotivate fanno fatica a sentirsi coinvolte e, di conseguenza, a soddisfare le aspettative dei clienti.
Se vuoi, puoi approfondire il tema della motivazione leggendo l’articolo “come favorire la motivazione sul lavoro del tuo team“.
Un Libro Consigliato
COME GESTIRE IL COLLABORATORE ARROGANTE
Hai capito come riconoscere l’arroganza, i suoi meccanismi e quali siano gli effetti negativi. Ora devi imparare a gestire la situazione.
1. Raccogli prove dei suoi comportamenti
L’obiettivo non è rinfacciare all’arrogante i suoi comportamenti negativi. Avere delle prove di come interrompe gli altri, mette in discussione le tue decisioni o tratta male un collega, serve a te per dargli dei feedback specifici quando deciderai di parlargli.
Un conto è, infatti, parlare in generale dei suoi atteggiamenti. Un altro è mostrarglieli ed evidenziare che impatto hanno avuto.
Mi raccomando, quando raccogli prove muoviti sempre all’interno del rispetto della sua privacy
2. Considera le sue performance e le sue caratteristiche
Prima di fare qualsiasi cosa, valuta se l’arrogante ha delle qualità che servono al team o all’azienda.
Potrebbe essere un esperto nel suo campo. Oppure, avere un talento nella vendita, in senso ampio. O, ancora, essere abile in certi lavori. Al contrario, oltre che spocchioso potrebbe anche mancare di competenze tecniche o soft skills.
Comprendi da solo che sono due scenari che richiedono gestioni diverse.
3. Considera cosa puoi fare tu
E se il comportamento arrogante del tuo collaboratore dipendesse da fattori esterni?
Ciò potrebbe essere vero se l’atteggiamento fosse una novità, più o meno recente.
È successo qualcosa a lavoro? Si è sentito trascurato o minacciato? C’è qualcosa che lo frustra? Vorrebbe più responsabilità o riconoscimenti? Gli manca qualcosa? E se sì, cosa?
4. Parlagli
Raccolti tutti gli elementi, puoi affrontare il tuo collaboratore arrogante.
Pianifica un incontro privato faccia a faccia. Spiega perché il suo comportamento non funziona e quali effetti negativi ha su colleghi e azienda (usa pure le prove che hai raccolto).
Non si tratta di criticarlo o punirlo, quindi non essere aggressivo. Il tuo obiettivo è fargli prendere consapevolezza e comunicargli cosa ti aspetti da lui.
Poi, chiedigli se c’è qualcosa che non va o di cui ha bisogno. Sottolinea però che non sei disposto a tollerare ancora il suo comportamento.
5. Abbi pazienza
Qualora le tue parole avessero effetto, non aspettarti che il collaboratore cambi dall’oggi al domani. Ci vorrà del tempo prima che impari a gestire le sue reazioni e, soprattutto, a ricucire le relazioni con gli altri membri.
6. Ulteriori azioni
Se, invece, non dovessi vedere alcun cambiamento nel tempo, hai due scelte:
- passare alle vie disciplinari
- interpellare un coach: il coaching consente di sviluppare un dialogo aperto e continuo, favorisce la fiducia tra i membri del team e offre a tutti gli strumenti pratici per gestire i comportamenti negativi quando si presentano.