Come avere un team positivo, produttivo e soddisfatto

Gandhi diceva che la felicità si trova quando ciò che pensiamo, diciamo e facciamo sono in armonia. Se però raggiungere la felicità per un singolo è già un’impresa, figuriamoci com’è per una squadra.

Se per qualche motivo ti trovi a dover gestire gruppi di lavoro, immagino che tu voglia un team positivo e motivato : sai benissimo che quando c’è un buon clima tutti lavorano meglio, collaborano e magari si divertono pure! Al contrario, quando l’umore è basso e si respira negatività, le prestazioni sono scarse e la soddisfazione bassa.

A confermare questo legame ci pensa anche la scienza.

La APA, American Psychological Association, ha pubblicato uno studio che mostra come le persone felici abbiano più successo nella vita, soprattutto nel lavoro, rispetto a chi non lo è e fa fatica a pensare in modo positivo. Andrebbe però chiarita quale sia la causa e quale la conseguenza: è la felicità a portare il successo o viceversa?

Una risposta ce la offre la psicologa sociale Barbara Fredrickson, con la sua teoria ‘Broaden and Build’, secondo cui più emozioni positive proviamo e più è probabile che adotteremo comportamenti positivi che, a loro volta, ci procureranno ulteriori emozioni positive.

Questo circolo virtuoso vale anche per i gruppi: la positività potenzia la creatività, permette di affrontare meglio le sfide e di collaborare più facilmente con le altre persone. Inoltre, riduce l’assenteismo e il turnover del personale. Insomma, tutti fattori che favoriscono il successo!

Detto questo, cosa puoi fare tu per mantenere la tua squadra sempre positiva? Ecco alcuni consigli.

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CONSIGLI PER UN TEAM POSITIVO

1) UN TEAM POSITIVO HA BISOGNO DI UN LEADER POSITIVO

Difficile pretendere un team positivo se tu per primo non lo sei, non ti pare?

Tu sei la prima fonte di motivazione per il tuo team. Sei l’esempio, il punto di riferimento.

Quindi, la prima cosa da fare è lavorare su te stesso, sulla tua felicità, sul tuo benessere e sulla tua intelligenza emotiva.

Martin Seligman, fondatore della psicologia positiva, ha ideato un modello che mostra i 5 elementi essenziali di cui tutti noi abbiamo bisogno per arrivare alla felicità.
È il modello PERMA, acronimo di:

Positive emotion (emozioni positive)

Engagement (coinvolgimento)

– positive Relationships (relazioni positive)

Meaning (significato)

Accomplishment/achievement (realizzazione/risultato).

Chiediti come puoi aumentare ciascuno di questi elementi nella tua vita in generale.

Poi, soffermati sulla sfera lavorativa e chiediti se veramente conosci i tuoi punti di forza e se ne fai uso. Il lavoro diventa infatti molto più soddisfacente quando usi quelle abilità che ti contraddistinguono e che possono fare la differenza.

Se non hai idea di quali siano i tuoi “superpoteri”, puoi utilizzare i nostri strumenti oppure una semplice analisi SWOT personale.

Una volta individuati, usa il modello MPS, di cui ti parlerò tra poco, per capire come utilizzarli al meglio.

Infine, impara a gestire le tue emozioni. Un vero leader sa che le sue emozioni influenzano gli altri, pertanto fa leva su quelle positive ed evita di trasmettere quelle negative. Ma di questo ne parlerò fra qualche paragrafo.

Il modello MPS 

MPS sta per:

meaning (significato)

pleasure (piacere)

strenghts (punti di forza)

Il modello MPS è stato creato da Tal Ben-Shahar, autore e professore ad Harvard che lo ha presentato nel suo libro “Happier”, e si ispira agli studi dello psicologo Mihaly Csikszentmihalyi.

Csikzenmihalyi è colui che ha definito il concetto di “Flow”, quello stato di profonda concentrazione e piacere che a volte proviamo quando svolgiamo una determinata attività (il nostro lavoro, un hobby o altro). È anche colui che ha spiegato quanto il nostro coinvolgimento aumenta quando facciamo un lavoro che abbia per noi significato ma che sia anche stimolante.

Il modello MPS di Ben-Shahar prende questi concetti e li espande. Ti è utile per individuare i tuoi superpoteri e come/dove usarli.

team positivo Luca Bertuccini

Per applicarlo, ti basta seguire questi 3 passaggi.

A) Rispondi a queste domande:

– Cosa dà significato al mio lavoro?
Potrebbe trattarsi di qualcosa di astratto (es.: “faccio qualcosa di utile alla società”) oppure di molto pratico (es.: “scrivere”);

– Cosa mi dà piacere?
Anche in questo caso può trattarsi di elementi astratti o pratici.

– Quali sono i miei punti di forza?
Pensa a cosa ti viene bene, a ciò per cui i tuoi colleghi/collaboratori/clienti si complimentano con te.

Ogni domanda può avere più risposte.
Ti consiglio di creare una tabella dove inserisci tutti gli elementi che rispondono a ciascuno dei 3 punti.

B) Verifica se ci sono sovrapposizioni.

Guarda gli elementi che hai segnato. Ce ne sono alcuni che si ripetono in più di un punto?.

Se sì, questi sono gli elementi che ti suggeriscono dove si nasconda la tua felicità professionale. Del resto, sono quelli che ti vengono meglio, ti piacciono e danno un senso al tuo lavoro.

C) Individua attività, ruolo o carriera.

Sulla base degli elementi ricorrenti, quali attività sembrano più adatti a te? Come puoi sfruttare quanto appreso per il bene del tuo team? O, se volessi cambiare lavoro, quali professioni o quali ruoli potrebbero essere maggiormente adatti a te?

Puoi applicare il modello MPS anche per aiutare i tuoi collaboratori.

2) RIMUOVI GLI OSTACOLI ALLA POSITIVITÀ

Se la tua squadra non è motivata e soddisfatta forse c’è qualcosa che glielo impedisce. Il tuo compito è individuare questo “qualcosa” ed eliminarlo.

Sappi però che non basta.

La teoria dei fattori igienici e motivanti di Herzberg per un team positivo

Lo psicologo Frederick Herzberg ha scoperto che non basta eliminare i fattori che causano insoddisfazione per ottenere soddisfazione, anche se certamente è il primo passo da fare!

Esistono dei “fattori igienici”, che non motivano ma che, se mal gestiti, possono creare malcontento. Tra questi figurano le condizioni di lavoro, la sicurezza, l’equilibrio fra vita lavorativa a vita privata e altro ancora.

Solo quando questi saranno sistemati si può passare a sviluppare i “fattori motivanti”, che generano vero coinvolgimento e produttività. Tra questi vi sono i riconoscimenti, le responsabilità, la crescita professionale, le possibilità di carriera.

E il denaro? Secondo Herzberg gli aumenti di stipendio possono portare effetti positivi solo sul breve periodo, ma se gli altri fattori motivanti vengono ignorati o i fattori igienici mal gestiti, allora nel medio-lungo periodo l’insoddisfazione tornerà a salire.

Analizza la situazione del tuo team, chiediti cosa rende il tuo team insoddisfatto e cosa potresti fare per aumentare la soddisfazione.

3) GESTISCI IN MODO POSITIVO

Una volta rafforzata la tua personale felicità e rimossi gli ostacoli al benessere dei tuoi collaboratori, puoi concentrarti su una gestione del team che sia positiva.

Ecco alcuni accorgimenti che puoi seguire.

  • Definisci mission e vision e condividile.
    Avere una mission e una vision chiare e note a tutti aiuta a unire il gruppo attorno a un senso comune, aumentando il coinvolgimento e l’impegno.
  • Prepara una carta del team per definire il ruolo di ogni membro, gli obiettivi del gruppo e le tue aspettative.
    In questo modo il team avrà una direzione da seguire e anche dei riferimenti per valutare le prestazioni. Assicurati che gli obiettivi siano realistici e premia i membri quando li raggiungono (basta anche solo un grazie detto con onestà).
  • Assicurati che gli obiettivi del tuo team siano allineati con quelli dell’azienda.
    Se tutti sanno cosa fare, perché farlo e in che modo contribuiscono all’azienda, la motivazione aumenterà.
  • Comunica in modo efficace.
    Lascia le persone libere di esprimersi, non giudicarle e non censurarle.
    Tienile aggiornate su cosa succede in azienda e su come questo può influenzare il loro lavoro.
    Mostra loro le testimonianze di clienti soddisfatti e informali su eventuali iniziative portate avanti dall’azienda.
    Impara poi a gestire i conflitti tra i membri. In sostanza, si tratta di creare fiducia. 
    E mi raccomando: non esagerare con le riunioni!
  • Cura il team building.
    Un team positivo si costruisce anche condividendo del tempo insieme al di fuori del lavoro. Bastano anche cose semplici, come una cena fuori. L’importante è che favoriscano le relazioni.
  • Lascia stare il micromanagement.
    Non voler gestire ogni minimo aspetto del lavoro del tuo team. Impara a delegare e lascia ai membri autonomia su come portare a termine i propri compiti. L’autonomia è un fattore importantissimo per la soddisfazione lavorativa.

Ardito Team Be one Lab

4) AFFRONTA LE INEVITABILI CRISI

La positività è un’abitudine che va rinforzata giorno dopo giorno, ma può sempre capitare qualche défaillance.

Un team positivo è sempre composto da persone che affrontano sfide e problemi personali e lavorativi di ogni tipo. Chiedere loro di essere sempre al top è improponibile.

Se dovessi accorgerti che un membro del team ha modificato i suoi comportamenti e ciò sta influenzando in modo negativo le prestazioni e l’umore di tutti, puoi utilizzare lo strumento della Betari Box per ripristinare l’equilibrio.

La Betari Box 

La Betari Box è un modello che spiega come le persone vengano influenzate dall’atteggiamento altrui nei loro confronti.

È naturale che ognuno di noi abbia un atteggiamento diverso in base a chi abbiamo davanti: con una persona possiamo essere autoritari, con un’altra amichevoli, con un’altra ancora distanti.

Il più delle volte è una scelta inconscia. Ma prenderne consapevolezza ci dà il potere di scegliere l’atteggiamento più vantaggioso.

Facciamo un esempio.

Hai un collega che proprio non ti piace perché si comporta in modo molto fastidioso con te. Per questo lo eviti o hai con lui interazioni fredde se non addirittura lievemente aggressive.

Potresti decidere di iniziare ad avere verso di lui un atteggiamento gentile.

Questa modifica a livello di pensiero (“scelgo di essere gentile”) modifica l’attitudine verso quella persona (in un certo senso fai finta che quella persona non sia scortese), che modifica i tuoi effettivi comportamenti (diventi gentile) che, a loro volta, modificano ulteriormente la nostra attitudine.

Il tuo cambiamento influenzerà positivamente anche i pensieri, l’attitudine e i comportamenti di quella persona verso di te. Vedendo che tu non sei più ostile, le sarà difficile trattarti male; inizierà a trattarti meglio (non necessariamente bene) e questo la porterà ad avere un’opinione migliore di te.

La cosa fantastica è che il comportamento più positivo del tuo collega influenzerà ancor più positivamente i tuoi pensieri, la tua attitudine e i tuoi comportamenti verso di lui.

È un circolo virtuoso!

betari box luca bertuccini

Questa padronanza di te stesso ti  permette di spegnere qualsiasi conflitto.

Pensaci un attimo.

Quando ti senti arrabbiato, hai un’attitudine negativa verso gli altri, ti comporti e parli in modo negativo e il tuo umore influenza negativamente chi ci sta attorno, col rischio altissimo di scatenare discussioni e risentimenti. Ma lo stesso effetto a cascata si crea anche quando sei felice o sereno, solo con effetti positivi. E tu puoi controllare i tuoi pensieri e il tuo comportamento.

La Betari Box ti aiuta dunque a:

  • essere consapevole di come il tuo umore influenzi gli altri e a gestirlo;
  • individuare gli effetti dell’umore altrui su di te e a proteggerti;
  • mitigare gli atteggiamenti negativi di un membro del tuo team.

Attenzione però! Tutti possono avere qualche giornata storta e la Betari Box torna davvero utile in questi casi. Se però ti accorgi che, nonostante ti gli sforzi, un membro del tuo team è costantemente negativo o mantiene questo atteggiamento volutamente, allora essere gentili e pazienti non basta. È necessario che tu vada più a fondo, che tu capisca qual è il problema alla base e lo risolva.

Usa gli strumenti che ti ho presentato in questo articolo, sia per te che per gli altri, e vedrai che avere un team positivo sarà molto più semplice.

Cosa posso fare per te?

Percorsi di Coaching e formazione in Azienda
Workshop in Gruppo Be one Lab

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