Coaching sistemico evolutivo: cos’è e come funziona questo approccio
Hai già sentito parlare di coaching sistemico evolutivo? Beh, probabilmente se sei un lettore del blog Be One Lab, ti sarà capitato di imbatterti in questo termine. Sì, sono un coach sistemico-evolutivo.
La prima cosa da sapere è che il coaching è fatto di approcci diversi: io ho scelto quello sistemico-evolutivo e ho costruito la mia formazione assorbendo questi principi. Ora voglio spiegarti meglio come funziona questo approccio e in che modo si differenzia da altre filosofie del coaching.
Teoria dei sistemi: cos’è
Possiamo definire la teoria dei sistemi come una teoria interdisciplinare sulla natura dei sistemi complessi, compresi i gruppi di lavoro. Questa teoria, nata negli anni Cinquanta del Novecento, riunisce principi teorici e concetti di più discipline, dalla filosofia all’ingegneria. Negli anni la teoria ha raggiunto un tale punto di evoluzione che, anche non accorgendocene, ne facciamo un riferimento quotidiano: pensa, ad esempio, a termini come “sistema bancario” o “sistema sanitario”.
L’approccio sistemico si è rivelato particolarmente efficace per indagare sul comportamento dell’individuo all’interno delle organizzazioni. Ciò perché la base teorica di questo approccio afferma che è necessario vedere le persone in relazione gli uni con gli altri, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sull’individuo.
Cos’è il coaching sistemico
Il coaching sistemico mette al centro le connessioni tra gli elementi. Parlo, ad esempio, delle modalità con cui la persona interagisce con gli altri e con il contesto in cui si trova. L’obiettivo del coach sistemico è tenere in considerazione i sistemi nei quali è inserita la persona, sia per generare nuove consapevolezze sia per definire azioni che permettano allo stesso di influenzare il sistema, al fine di raggiungere al meglio gli obiettivi preposti.
Nessun individuo è slegato dal contesto: siamo tutti parte di un unico e per questo è importante valutare ogni parte di questo sistema.
Le caratteristiche
Come ho detto, il coaching sistemico vede l’individuo come interconnesso con altri elementi, come ad esempio l’azienda e il team. Ogni persona agisce perseguendo i suoi valori e impostando i suoi obiettivi, vivendo in un sistema di relazioni, anche diversi tra loro (scuola, azienda, famiglia). Tutto questo ha ovviamente un impatto sulle sue scelte.
Così come l’individuo, allo stesso modo anche le aziende sono costituite da valori, obiettivi, cultura e persone che lavorano insieme per raggiungere risultati. Tutto questo è inserito in un sistema più ampio, costituito da clienti, stakeholders, dipendenti, fornitori.
Il coaching sistemico si concentra sulla persona, osservando le cose da una prospettiva sistemica, ragionando sulla soluzione per avanzare verso gli obiettivi. Essendo fortemente orientato al risultato, il coaching sistemico rimuove blocchi, fornisce strutture, impara a costruire piani d’azione.
Come si applica la logica sistemica nei team?
La teoria dei sistemi, come ho detto, è molto efficace per comprendere le risorse e le potenzialità di un team. Una delle caratteristiche più interessanti di questa teoria applicata al team è l’omeostasi, ossia la capacità di mantenere una stabilità interna al gruppo di lavoro. Il sistema tenderà ad autoregolarsi e a tornare alle sue caratteristiche di stabilità, anche dopo aver subito cambiamenti.
Da questo principio, puoi capire perché la teoria dei sistemi è utile per capire come abbracciare il cambiamento e come cambiare punto di vista sulle interazioni nel gruppo. Molti dei problemi di un team sono di natura sistema e prescindono dal comportamento del singolo: in virtù di questo, l’obiettivo è dare alle persone gli strumenti per accettare il processo trasformativo e farlo diventare un’opportunità.
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