Coaching Aziendale cosa significa e perché è utile
Come Business Coach, una delle domande che mi viene fatta più frequentemente è: “Cosa significa Coaching Aziendale e come potrebbe essermi utile?”.
Cosi ho deciso di scrivere questo articolo, con l’obiettivo di fornire le informazioni più utili ai lettori e permettere loro di acquisire una maggiore consapevolezza su questo argomento.
Il Coaching è stato per me un vero salvagente, che mi ha permesso di non affondare nel mare tempestoso in cui mi sono trovato, e poi di trovare la rotta giusta verso acque più miti e porti sicuri.
Coaching Aziendale cos’è?
Ecco la mia versione semplice di definizione di Coaching Aziendale:
“E’ una conversazione focalizzata sulle soluzioni, che facilita nuovi apprendimenti, migliora le performance e promuove in maniera concreta i risultati dell’organizzazione“.
Nel Coaching è molto importante distinguere i ruoli e le responsabilità del Coach e delle persona che “riceve Coaching” (Coachee):
- Il Coach ha la responsabilità di tenere la conversazione focalizzata sugli obiettivi (chiaramente) definiti, facilitando la riflessione del Coachee, di tenere traccia dei progressi del cliente e di dare feedback utili e costruttivi.
- Il Coachee ha la responsabilità della generazione di idee e opzioni, e della messa in opera delle azioni che portano verso i risultati e del relativo progresso.
In ogni sessione viene definito un obiettivo da raggiungere al termine delle sessione stessa, che consentirà al cliente di muoversi e avanzare verso i risultati desiderati.
Il focus delle conversazioni è sempre rivolto agli obiettivi e alle soluzioni possibili per raggiungerlo, al contrario della tendenza comune delle persone di concentrarsi sui problemi.
Spesso, il solo definire con estrema chiarezza cosa vuole di diverso nel suo futuro, consente al cliente di muoversi concretamente verso i risultati.
Il Coach rivolge la sua totale attenzione al cliente. Crea uno spazio protetto e creativo dove il cliente può esprimersi ed essere ascoltato.
Sembra banale ma quando è stata l’ultima volta che qualcuno, sul posto di lavoro, ha messo tutto da parte e vi ha dedicato il 100% della sua attenzione per aiutarvi a raggiungere i vostri obiettivi?
Il Coach fa domande piuttosto che dare consigli o istruzioni. Perché uno degli scopi del Coaching è proprio quello di facilitare l’utilizzo della creatività, delle risorse e dei talenti che il cliente ha dentro di se. Quando si dice a qualcuno cosa fare, gli si toglie la possibilità di apprendere cose nuove e lo si condiziona ad avere sempre una guida, un qualcuno che gli mostri la strada.
Ciò che il cliente ottiene dal Coach sono osservazioni oggettive (mai giudizi), che permettono di cambiare il punto di vista e, di conseguenza, l’approccio e la modalità di pensiero e di azione.
Il Coaching Aziendale non va confuso con l’attività di formazione o di mentoring, anche se, durante una sessione, il Coach può offrire informazioni o consigli, se utili per il cliente.
Nonostante il Coaching sia una attività di formazione, l’approccio cambia rispetto alle altre modalità.
La formazione tende ad insegnare specifiche skill o particolari argomenti, il Coaching tende invece a facilitare le persone ad imparare con la propria esperienza.
Il mentoring è sostanzialmente la condivisione di esperienza da parte di un manager senior esperto in un determinato settore. Nel Coaching si tende invece a fare domande per facilitare l’apprendimento.
Rispetto al Counselling, il Coaching non è uno strumento terapeutico e pone l’attenzione principalmente sul futuro.
Tipologie di Coaching
Se navigherete su internet alla ricerca di Coaching, vi accorgerete che le tipologie proposte sono molte. Sport Coaching, Life Coaching, Business Coaching, Heath Coaching e tanto altro e questo potrebbe confondere un po’ le idee.
A mio parere il Coaching sostanzialmente è uno. Tutto quello che si mette davanti è un’etichetta che indica lo scenario degli obiettivi da raggiungere. Certamente gli approcci e le modalità di fruizione possono variare a seconda della tipologia, ma il nucleo rimane lo stesso.
Life Coaching
Un Life Coach lavora per aiutare i clienti nel raggiungere i loro risultati nella sfera personale e professionale. Trovare un equilibrio e una sana integrazione tra lavoro e vita personale è spesso una caratteristica chiave del Life Coaching.
Comprende una vasta gamma di questioni, che vanno dalla modalità di pensiero interno alle relazioni con le altre persone, da obiettivi di carriera allo sviluppo di piani di azione concreti.
In generale nel Life Coaching l’attenzione è rivolta alla vita del cliente nel suo complesso.
Mentre nel Business Coaching l’attenzione è rivolta principalmente sul lavoro, anche se è facile riconoscere che uno sviluppo professionale efficace richiede un sano equilibrio tra lavoro e gli altri ambiti della vita.
Coaching Aziendale (Business Coaching)
Un Business Coach si occupa principalmente del miglioramento delle performance sul lavoro e facilita lo sviluppo professionale. Tempo fa era limitato al senior management delle aziende e conosciuto come Executive Coaching.
Ad oggi si è riconosciuta l’importanze e l’utilità del Coaching a tutti i livelli interni di una organizzazione.
Personalmente mi descrivo come un Business Coach perché rivolgo la mia attenzione sul business dei miei clienti, al loro processo creativo, ai loro rapporti di lavoro ed ai loro obiettivi professionali.
Tuttavia la linea tra il Life e il Business Coaching è piuttosto offuscata. Le persone solitamente cercano il successo dalle loro passioni piuttosto che tenere separati i due mondi.
Perché è utile il Coaching Aziendale?
A causa della quantità e complessità delle skill delle persone, è’ difficile identificare le particolari abilità e comportamenti utili al raggiungimento di obiettivi aziendali, in particolar modo se li relazioniamo all’approccio facilitativo del Coaching.
Comunque possiamo provare ad identificare i fattori che il Coaching Aziendale cerca di influenzare e come.
In ogni caso bisogna notare che i benefici personali sono intimamente legati ai benefici aziendali e professionali, in particolar modo in contesti di business creativo, come ad esempio per i marketer, i manager, artisti, designer, startupper e altri.
Impegno
Non è possibile “creare” l’impegno in una persona ma si può sicuramente incoraggiare, dando l’opportunità di lavorare su risultati e obiettivi che ritiene significativi, facilitando l’utilizzo della creatività e dell’iniziativa per eseguire i lavori al meglio, ma a “modo proprio”. Questo consente di imparare l’assunzione di responsabilità delle azioni che si portano avanti.
Creatività
Fare domande, ascoltare e dare feedback è una attività del Coach altamente creativa per il cliente, perché stimola la sua riflessione e la sua immaginazione. Con queste pratiche Il Coach sfida il cliente a trovare nuove idee, nuove strade, utili e concrete al raggiungimento dei risultati, per poi metterle in pratica e analizzare i risultati.
Empowerment
Quando le persone hanno la possibilità di perseguire obiettivi significativi utilizzando le proprie risorse migliori, i propri talenti, il proprio ingegno e la propria iniziativa, tutto questo per l’azienda si traduce in alti livelli di responsabilità e di performance.
Sono evidenti i vantaggi per le persone stesse, in termini di soddisfazione e di riconoscimento. Ma anche per i manager che, delegando e responsabilizzando il proprio team, possono concentrarsi su aspetti di più alto livello.
Governance
L’impegno, la creatività e l’empowerment sono tutti elementi molto importanti ma, se sono lasciati senza un certo controllo, rischiano di creare più problemi di quanti ne risolvano.
Il Coaching bilancia queste libertà con un puntuale controllo, basato però sull’ascolto, sulle domande, sulla definizione corretta degli obiettivi, sui feedback e sul controllo dei progressi, al fine di aiutare le persone a correggere eventuali errori e ad affrontare eventuali difficoltà. Questo assicura che le attività creative portino a risultati concreti e tangibili.
Miglioramento delle performance
L’equilibrio che si ottiene tra la libertà creativa e il controllo rigoroso impatta positivamente sulle performance personali e quindi aziendali.
Il modello del Coaching è fortemente focalizzato sull’ottenimento di risultati, anche piccoli ma costanti nel tempo, giorno dopo giorno. Ed essendo un’attività che ha un formato di fruizione uno-a-uno, è molto flessibile nell’adattarsi alle specifiche esigenze dell’individuo e della situazione.
Mantenimento dei talenti in azienda
Diverse ricerche indicano che i dipendenti di talento hanno bisogno di grandi manager.
Queste persone possono accettare di far parte di un’azienda perché lo stipendio è buono oppure perché hanno fiducia in un leader o per i programmi formativi che gli vengono offerti.
Ma la permanenza in azienda di quel dipendente è determinata principalmente dal suo rapporto con il capo.
L’approccio old style “Comando e Controllo” che ancora alcuni dirigenti applicano non è assolutamente apprezzato.
Il Coaching permette di gestire questi rapporti nel modo più produttivo e soddisfacente per tutti gli interessati, aumentando le probabilità che i dipendenti di talento rimangano e sfruttino al massimo le proprie abilità per il raggiungimento degli obiettivi dell’azienda.
Competenze e conoscenze
L’approccio del Coaching è imparare mentre si lavora, in modo che i risultati e gli apprendimenti avvengano contemporaneamente.
Nel corso del tempo questo si traduce per l’azienda in una forza lavoro più qualificata e in grado di assumersi la responsabilità di portare avanti lavori più ambiziosi e di completarli ad un livello più alto di qualità.
Il capitale intellettuale
Oltre alle competenze e conoscenze, il Coaching Aziendale (se continuativo) contribuisce allo sviluppo di una azienda che impara ed apprende costantemente.
Se l’apprendimento diventa un elemento integrato, un valore aziendale portante, allora non solo porterà ad una maggiore efficienza ma valorizzerà il proprio capitale intellettuale, fondamentale risorsa nell’economia attuale, basata sulla conoscenza e sulle informazioni.
Perché se è vero che l’archiviazione, il trasferimento e il recupero delle informazioni sono gestiti dalla tecnologia, l’applicazione di esse sono invece di competenza delle persone.
Anni fa la ricchezza era data dai beni, dai macchinari o dalle materie prime. Oggi la ricchezza ed il potere si trovano nelle idee, nell’immaginazione, nella conoscenza e nelle informazioni che l’azienda controlla.
Un Libro Consigliato
Conclusioni
Sono convinto che, nel mondo globalizzato di oggi, le soluzioni pre-confezionate e la formazione nuda e cruda siano insufficienti per una azienda che punta ad un futuro sereno e soddisfacente.
Ciò che distingue una azienda eccellente da una mediocre è la propria evoluzione interna.
Soltanto con collaboratori che riconoscono i propri talenti e li utilizzano pienamente assumendosi la responsabilità delle proprie azioni, e con manager che sanno comunicare, analizzare le situazioni da punti di vista differenti ed individuare nuove modalità di pensiero strategico, le aziende possano raggiungere i propri obiettivi, la propria Mission, la propria Vision.